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Hai troppe verdure in frigo per consumarle prima che appassiscano? Partirai per il weekend e non ce la farai a cucinare il pesce e anche la carne? Stai sistemando la spesa e ti accorgi che di yogurt ne avevi già fin troppi? Nessun problema, i tuoi avanzi non finiranno nella spazzatura, ti basta accendere il pc o aprire la app di Foodsharing sul tuo smartphone per comunicare a chi abita vicino, e magari non se la passa bene, che può bussare a casa tua per ritirare quel che offri. Per ora però, solo in 8 città tedesche.

L’idea è nata a Colonia all’inizio del 2012, e si è già diffusa a molte altre città: Berlino, Amburgo, Ludwigsburg (Wurttemberg), Osnabruck, Monaco, Steinfurt e Chemnitz sul Sachsen, con oltre 2.500 cittadini coinvolti in media ogni settimana. Non serve avere grandi quantità, ci sono annunci per un cavolo o una confezione di sushi, con l’indirizzo e la data di scadenza. Ma il progetto punta sicuramente a coinvolgere anche la grande distribuzione, rivenditori e produttori di generi alimentari che possono contribuire così a ridurre gli sprechi, aiutare chi ha bisogno, minimizzare l’impatto degli avanzi sulla massa dei rifiuti.

Perché farlo? Ogni anno un singolo cittadino tedesco butta nella spazzatura 80 kg di cibo commestibile, creando una piccola montagna che rappresenta il 30% del totale della spazzatura prodotta. Si arriva a 11 milioni di alimenti buttati nella sola Germania, 90 milioni in Europa: per una media di 235 tonnellate a persona. Che dire poi dei produttori di frutta e verdura che gettano alimenti perfetti, ma non corrispondenti alle misure standardizzate della grande distribuzione? Tonnellate di cibo fresco – circa la metà degli alimenti prodotti – vengono così scartate perché troppo piccole o ammaccate, buttate ancora prima di raggiungere il supermercato. Allo stesso tempo un miliardo di persone ogni giorno soffre la fame, in certi casi non lontano da casa nostra. Il primo obiettivo di Foodsharing è allora sensibilizzare le persone sull’importanza dei loro “piccoli” gesti, ma permette loro anche di incontrarsi, scambiarsi ricette, mangiare insieme.

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Ideatori sono Valentin Thurn (autore del documentario Taste the waste) e Stefan Kreutzberger (autore del libro The Essensvernichter, o Gli annienta-cibo), che hanno sostenuto il progetto grazie al crowdfunding. Alla prima conferenza stampa, Thurn ha detto: “ Non vogliamo solo salvare il destino di una lattuga, ma anche cambiare la mente delle persone, affinché il cibo torni ad avere l’importanza e il rispetto che aveva un tempo”.

Fonte: Wired.it