agnes-denes1feat-480x330Era il 1982 quando la land artist Agnes Denes realizzò per la prima volta Wheatfield, un’opera che la rese celebre in tutto il mondo poichè riuscì a dare vita ad una dorata distesa di grano nel bel mezzo di New York.

Dopo più di 30 anni la sua idea torna in vita, questa volta a Milano, nell’ambito di un progetto sensazionale!
Tra i grattacieli di Porta Nuova sorgerà un campo di grano, seminato da tutti i cittadini che vorranno prendere parte all’iniziativa unendosi proprio alle fasi di semina e raccolta previste da fine febbraio fino al prossimo ottobre.

 

105136676-d4e31075-dbaf-477f-8722-2b72704a35b9Il progetto ambientale, promosso dalla Fondazione Riccardo Catella in collaborazione con Confragricoltura e Fondazione Nicola Trussardi, prevede l’utilizzo di quasi 15.500 metri cubi di terra, 1.250 kg di sementi di grano Odisseo e circa 5.000 kg di concime, adoperati per realizzare un’opera senza precedenti: rispetto all’originale Wheatfield, oltre al campo di grano verrà realizzato anche un frutteto di 4.000 metri quadrati e un percorso pedonale circolare (chiamato The Green Circle) che si snoderà lungo l’area del campo.

In una recente intervista, Agnes Denes spiega così com’è nata l’idea di riprodurre un campo di grano nel cuore di Milano: “Il concetto di per sé è molto semplice. Si tratta di fecondare il suolo, lasciare che il seme di un’idea cresca letteralmente, germogli, dia frutto. Ha a che fare con la creazione e la vita: a volte tendiamo a dimenticare i processi basilari della natura. Il campo di grano vuole essere un’intrusione nella City, un confronto con quello che pensiamo essere l’alto grado di civilizzazione che abbiamo raggiunto. Wheatfield diventa una sorta di Shangri-la, un piccolo paradiso, un posto dell’infanzia, un pomeriggio d’estate in campagna, un luogo di pace e di valori perduti piantato dentro la grande città”.

Leggi anche...  Gyrecraft, da plastica ad arte di lusso sfruttando solo l'energia del sole

Per rimanere aggiornati con tutti gli appuntamenti inerenti l’iniziativa, cliccate qui

Commenta