L’ultimo progetto dell’artista messicano Pedro Reyes affascina e inquieta allo stesso tempo.[banner]Imagine, così si intitola l’idea creativa di Pedro, è stata realizzata utilizzando circa 6700 armi da fuoco riciclate per dar vita a 50 strumenti musicali. Pedro, con l’aiuto di 6 musicisti, ha recuperato pistole e fucili tagliandoli, saldandoli e trasformandoli in simboli di denuncia contro la dilagante violenza che interessa il Messico.

Sul suo blog Reyes ha scritto: “E ‘difficile da spiegare, ma la trasformazione è stata più che altro fisica. E ‘importante considerare che molte persone sono state uccise da queste armi e noi, come in una sorta di esorcismo, abbiamo scacciato via i demoni trasformandole in musica. […] Il progetto Imagine vuole essere anche un invito ad agire, dal momento che non si può fermare la violenza solo nel momento in cui le armi vengono usate, ma anche quando vengono costruite. Vi è una differenza tra la violenza visibile e quella invisibile. I quasi 80.000 morti da arma da fuoco che si sono verificati in Messico negli ultimi 6 anni o le sparatorie a scuola negli Stati Uniti sono la parte visibile della violenza. Il lato invisibile è che quella delle armi da fuoco è una grande industria di morte e sofferenza per la quale ancora non esiste un rifiuto culturale: le pistole continuano ad essere dipinte come qualcosa di sexy, sia a Hollywood che nei videogiochi; è paradossale ci siano attori che si rifiutano di apparire sugli schermi cinematografici in scene durante le quali fumano sigarette, ma non c’è mai stato nessun attore che si sia rifiutato di interpretare il ruolo di un eroico pistolero.”

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Pedro ha molto a cuore questo argomento e Imagine non è il primo progetto che intraprende per contrastare il fenomeno della violenza armata: già nel 2008 ha fuso e riciclato 1527 armi per costruire pale adoperate successivamente per piantare 1527 alberi!